giovedì 21 febbraio 2008

Cervello

Quando il mondo preferisce dividersi anzichè unirsi, allora vuol dire che il cervello se ne sta andando a spasso.



[La foto rappresenta una creazione di Dario Martone - vietato riprodurla senza consenso]
Posted by Picasa

mercoledì 20 febbraio 2008

La trasformazione

Chi legge i miei post sa che i miei temi centrali sono: il cambiamento, la trasformazione, il progredire, l'illuminazione.
Quando trovo qualcosa o qualcuno che ne parla sono immediatamente interessato.
Questa volta propongo alcuni passaggi di un articolo che ho letto e che mi ha incuriosito.

Mentre leggete chiedetevi: di chi si sta parlando?

Un aiutino: non è Antony De Mello e neppure Carlos Valles. Non è Hermann Hess, non è un testo di spiritualità, nè un brano del Vangelo.

La trasformazione richiede comprensione e conoscenza: richiede la capacità di combinare ragione e immaginazione, fatti concreti ed astrazioni, praticità e capacità visionaria. Il miglioramento è un processo continuo e dinamico: il progresso incrementale sarà sempre importante, ma solo la trasformazione è la chiave di un successo profondo e duraturo.
La ricerca del progresso ha inizio con un'esigenza. L'applicazione dell'intelligenza alla necessità porta al cambiamento. Ma l'intelligenza abbinata all'illuminazione può stimolare innovazioni più profonde, rivoluzioni più radicali, trasformazioni più drastiche. Noi abbiamo l'obiettivo di aiutare a soddisfare la sete di intelligenza e illuminazione.


In tutta sincerità sono parole che mi piacciono moltissimo, se applicate alla conoscenza interiore, alla ricerca della verità.

Peccato.
Peccato perchè queste parole così intense le ho trovate in un articolo di una rivista mensile di Informatica. Sono le parole con cui un manager che si occupa di marketing, cioè un signore il cui mestiere è vendere, cerca di promuore al meglio il suo programma software. E' un prodotto che fa parte di una particolare classe di programmi che, comunque la si metta, servono a produrre delle statistiche, molto complesse, ma pur sempre statistiche. Non certo a cambiare l'uomo.
Cambiamento, trasformazione, illuminazione, progresso, tutto è riferito al business, all'incremento di fatturato, al'individuazione di nuovi mercati.
Decisamente triste.
Non svelerò nè la rivista nè il programma, in questo contesto è fuori luogo.

martedì 19 febbraio 2008

Quando non c'erano i computer, io giocavo così

Oggi si può simulare la guida di una vettura di Formula Uno e disputare un Gran Premio Virtuale.
Quando ero ragazzino mi arrangiavo con un po' di fantasia.
Su un largo tavolo disponevo dei libri in maniera che il vuoto lasciato formasse una pista. Alternavo rettilinei, curve (dalle strane curve ad angolo retto) e tornanti. Con un po' di cartone e scotch potevo anche aggiunge una salita e una discesa.
Naturalmente occorrevano le macchine per gareggiare. Mi ero costruito dei bolidi a trazione "biccellata" (vedi figura).
La biccellata consiste nell'imprimere un colpo con il dito indice alla parte posteriore della figurina.
Con questo tipo di tecnica riuscivo anche a giocare partite di calcio, corse di atletica leggera, e così via: una vera Olimpiade.
Sull'imparzialità dei vincitori, meglio non indagare.

[Fare click sulla figura per ingrandirla e vedere i nomi dei piloti]

domenica 17 febbraio 2008

Sotto la Lanterna, 100 anni di Scout

Imparare da piccoli a diventare adulti.
E' l'efficace definizione con cui è stata presentata oggi l'esperienza Scout durante il servizio di RAI3 Liguria.

Per celebrare la chiusura dei primi 100 anni dello scautismo, sotto la lanterna si sono radunati scout di tutte le età.



Il mio albicocco

Piantato a Maggio del 2007, oggi quasi non si riesce a distinguere, con il suo fusto ancora sottile e i rametti che non basterebbero neanche ad accendere un fuoco. Ad una veloce occhiata sembrerebbe un albero morto.
Invece se ti avvicini vedi delle piccole increspature che tra un po' si trasformeranno in gemmoline.
E' ancora inverno ma il mio albicocco si sta preparando a rinascere.

Tracce di primavera








venerdì 15 febbraio 2008

Anch'io ho commesso un errore

Mi sembra incredibile pensare a quanti anni sono passati da quando vedevo in televisione il Carosello.
L'ispettore Rock era un poliziotto capace di risolvere, nel tempo di uno spot pubblicitario di Carosello, casi comlicatissimi grazie alla sua brillantezza.
Immancabilmente la scenetta si concludeva con l'esclamazione dell'assistente: "Ispettore, lei è un fenomeno non sbaglia mai!".

A questo punto l'ispettore (Cesare Polacco) si levava il cappello, svelando a tutti una irrimediabile pelata e con una voce consapevole esclamava: "Non è esatto. Anch'io ho commesso un errore: non ho mai usato la brillantina Linetti!".


Da quando, d'inverno, per ripararmi dal vento di Sampierdarena, porto anch'io un cappello con la tesa, mi sento un po' come il commissario Rock, non per la capacità di non sbagliare mai, ma per un altro motivo (vedere la mia foto nel profilo).

mercoledì 13 febbraio 2008

Movimenti difficili in bicicletta

Come è bello passeggiar in bicicletta per i vicoli della città vecchia, tra bazar che espongono i prodotti direttamente sulla via e curiosi passanti che si attardano nelle vetrine più accattivanti.

Certo, nell'ora di maggior afflusso non è facile destreggiarsi tra persone che viaggiano affiancate, altre che arrivano in direzione opposta e bambini che intrecciano improvvisamente la tua traiettoria.
Infatti, dopo la svolta nel successivo vicolo la marcia è praticamente bloccata; nessuno si sposta, anzi sguardi infastiditi fulminano l'incauto ciclista. Per mantenere l'equilibrio bisognerebbe essere eredi di quei temerari che conoscono l'arte del surplace sulle due ruote.

Ci mancavano solo i paletti, affiancati al centro della strettoia: la bicicletta si blocca contro, con la ruota anteriore piegata e il manubrio sbilenco. Fine della passeggiata.

(sogno 13/2)

Movimenti difficili in macchina

Le segnalazioni c'erano ed erano ben chiare, ma si sa come sono, a volte, gli automobilisti: le prendono sottogamba.
Un'indicazione di strada senza sbocco potrebbe essere solo un tentativo furbesco per farti allungare il percorso. Meglio provare.
E infatti la macchina supera facilmente una prima strettoia delimitata da paletti trasversali e pur avanzando lentamente sembra poter procedere spedita verso la strada statale che si intravvede a qualche decina di metri. Altro che fare inversione e tornare indietro di svariati chilometri, come suggeriva il cartello.
La macchina si arrampica su per piccolissima rampa sormontata da una tettoia, poi una curva strettissima verso l'uscita dall'altro lato, ma il veicolo si incastra. Una ruota pende oltre il bordo, la fiancata opposta è bloccata contro un muretto.
Impossibile andare avanti. Impossibile andare indietro.
Pochi metri più in là, il rombo delle macchine che passano sulla strada statale sembrano inviare un suono sordo e beffardo.

(sogno 12/2)

domenica 10 febbraio 2008

La scuola

Oggi mio suocero ha compiuto novantadue anni. Se lo scrivo in lettere fa più effetto: 92 anni.
Ci ha recitato una poesia imparata in prima elementare, ed io, che non me ne ricordo neanche una, ho provato un po' di invidia.
Difficile decidere se è più banale o retorica; probabilmente è anche distorta perchè una rima fa cilecca, comunque mi ha fatto pensare a come è cambiato da allora il concetto di scuola.
Io l'ho trovata divertente declamata con una forte cantilena genovese.

Dolce scuola senza noia
passa l'ora in un balen.
Mi diverto con gran gioia
la maestra mi vuol ben.
I compagni mi sono cari,
sia che segga al tavolin
o che corra a saltellare
tra le piante del giardin.

giovedì 7 febbraio 2008

Rimanere o non rimanere

Sdraiato nel lettino dello studio medico, aspetto che il dottore si decida ad entrare.
La porta si apre. Non è il medico ma un uomo che si muove con atteggiamento circospetto.
Si guarda intorno per assicurarsi di essere solo, sembra che la mia presenza non provochi alcuna reazione, mi ha visto, ma sono per lui una presenza neutra. Poi individua un posto sicuro e lì si nasconde.
Passano pochi secondi, la porta si apre di nuovo: entra il dottore.
Lo osservo mentre si avvicina, anche questa volta è come se io non ci fossi, mi ignora, ma in compenso appare assolutamente consapevole che qualcuno si è introdotto e ora sta cercando l'intruso con un'aria soddisfatta.
Capisco: era una trappola.
Ogni angolo della stanza viene esplorato con la calma di chi ha la certezza di scovare la sua vittima.
Io so, ho visto, ma ho deciso di non intervenire. Non so perchè ma ho scelto di stare dalla parte del fuggitivo; il dottore mi appare come un aguzzino.
Nel sogno mi autodefinisco. Io sono: "Colui che non muove niente".
(sogno 22/1)


Sfuggo ad una sparatoria di banditi proteggendomi dietro le macchine di un posteggio. Mi inseguono. Riesco ad ingannarli prendendo un vicolo in salita che si arrampica sulla collina.
Dall'alto, nascosto dalla vegetazione, li vedo aggirarsi sul piazzale come belve in cerca di prede.
Seguendo strade tortuose mi rifugio in casa di amici. Non sono al sicuro, capisco di essere ancora sotto traccia. Scappiamo ancora, tutti insieme, attraverso i tetti; giusto in tempo per evitare l'irruzione degli uomini armati.
Di nuovo li osservo dall'alto: stanno distruggendo tutto.
Bisogna avere il coraggio di cambiare.
In lontananza si intravvede una città, è il nuovo mondo. Mi guardo intorno, la decisione è presa, è ora di cambiare.
(sogno 4/2)

lunedì 4 febbraio 2008

I blogger si incontrano

Quando i blogger decisero di incontrarsi organizzarono i bar-camp poi, in considerazione della crescente richiesta di socializzazione, furono sdoganati ristoranti e birrerie.
Un'altra ondata di raccolta, ed ecco apparire i palazzi storici e i salotti cittadini; infine altri raduni ancora più estesi per "quelli dell Est" e per "quelli dell'Ovest".

Prossime proposte dove incontrarsi per una rete senza confini:


Le immagini originali provengono da:

http://www.viaggiareliberi.it/Ospiti/Lauro/Cascate_Iguassu_2_small.JPG
http://www.ilprincipehotel.com/eventi/evento9/evento9.htm
http://www.gri.it/gallery/gabchi/grotta.htm
http://strangepaths.com/category/galleria/page/2/it/

domenica 3 febbraio 2008

Attenzione, si scivola


Tu vorresti avvicinarti sempre di più all'acqua, sfiorare con i piedi la risacca delle onde che si allungano verso di te e afferrare con le mani gli schizzi che sembrano i coriandoli che i bambini lanciano durante il carnevale...

ma qualcuno è più furbo di te: "fai ancora un passo e vedrai che ti ritrovi col culo nell'acqua".

altre foto della serie qui

Scoprire i colori in una mattinata uggiosa

Orizzonte
Ombrello
Barche
Velieri

Altre foto della serie qui

venerdì 1 febbraio 2008

Sciare a un'ora da Genova

Il Rifugio “LA Pavoncella”, si trova in Alta Valle Belbo, nel comune di Camerana sul confine amministrativo con la vicina Liguria, in un territorio caratterizzato da un paesaggio collinare con altitudini che variano tra i 400 e gli 800 metri con la cima più elevata del vicino paese di Monbarcaro con i suoi 896 metri.


La neve sembra coprire ogni cosa, ma in realtà...

Più in alto non ce n'è più traccia.


La conca deve avere una posizione particolare perchè possono esserci anche dieci gradi di differenza nei dintorni.

Chi in quella zona ci è nato e ci ha passato tanti anni, lo ricorda da sempre